L’esperienza Belltron in Camerun

Date: October 17, 2013

La chiesa di Cristo Re e la chiesa di Tigaza si trovano a Bertoua, città di 150.000 abitanti, 340 km a est di Yaoundè. Lo scorso settembre il nostro tecnico Angelo è andato a fare delle installazioni ad entrambe le parrocchie Camerunensi. Ad accoglierlo un ospitale parroco italiano: don Bruno.
Il viaggio e il soggiorno, nonché la mole di lavoro, sono stati perigliosi, ma Angelo, con il bagaglio della sua esperienza trentennale e il supporto della sua trascorsa esperienza in Benin, sempre per delle installazioni Belltron, è riuscito a portare a buon fine il lavoro.
Sebbene il tecnico sia partito dall’Italia con tre valige di materiale per procedere con i lavori richiesti, il compito di reperire ciò che gli mancava, e che pensava di trovare sul posto, è stato difficoltoso. Gli spostamenti, anche all’interno della stessa città di Bertoua, sono molto lenti a causa della cattiva manutenzione delle strade e del pesante traffico cittadino.

Per procurarsi dei cavi abbastanza lunghi e procedere con l’installazione degli impianti, gli è occorso quasi un giorno di ricerche per i vari “negozi” locali. Si è ritenuto necessario avere a disposizione un generatore di corrente per garantire una continuità di lavoro durante il giorno. L’elettricità, infatti, a Bertoua è erogata in fasce orarie determinate non permettendo una continuità di lavoro per chi con l’elettricità deve saldare, tarare, collegare i cavi, provare le macchine, studiare l’acustica con il computer…
Grazie al valente e collaborativo aiuto di don Bruno, è stato trovato un generatore in disuso presso una piccola infermeria. Il nostro tecnico, con le sue istrioniche competenze, è riuscito ad aggiustarlo e quindi a poterne usufruire.
Trovare materiale come cavi per i collegamenti, un gruppo elettrogeno per operare anche in mancanza di elettricità e della manovalanza locale, ha richiesto alcuni giorni di organizzazione dopo i quali, lavorando nelle due chiese e nel salone parrocchiale, si è riusciti ad installare gli impianti audio e il campanile elettronico.

Il compito affidato al nostro tecnico in questa missione non è stato privo di paure per l’incolumità della sua persona. La situazione socio-politica rende terreno fertile ai fenomeni di banditismo (“coupeurs de routes”), presenti soprattutto lungo le zone di confine con il Ciad e con il Centrafrica.
La bravura del tecnico Belltron è stata quella di procedere in modo svelto ma oculato in condizioni abbastanza disagevoli, ma producendo degli ottimi risultati. Don Bruno ci scrive:

Buona sera,
Sono veramente grato a tutti voi per il vostro contributo per la sonorizzazione della mia chiesa di Cristo Re, a Bertoua.
L’impianto è stato fatto ad arte da Angelo con cui ci siamo fatti buona compagnia e che ringrazio di cuore. La gente non fa che meravigliarsi della novità e dell’ottimo risultato. Avevamo un vecchio impianto dove alcuni altoparlanti non funzionavano più e l’amplificatore stesso, di 35 W! si era guastato, per cui utilizzavo una radio amplificatore ricaricabile che non dava molti risultati essendo la nostra chiesa molto grande: abbiamo messo infatti 10 casse. Con del materiale che avevo portato dall’Italia quando ho fatto un conteiner e soprattutto con il vostro amplificatore e i vostri microfoni è stato fatto un lavoro eccezionale.
Un grazie anche dalla Parrocchia di Tigaza, vicina alla nostra, dove abbiamo potuto sonorizzare la chiesa con il materiale che avevo qui e con quanto Angelo aveva portato. Anche questi parrocchiani non pensavano di poter amplificare, in un tempo così veloce e con un risultato ottimo, la loro chiesa. Angelo è stato davvero formidabile.  Abbiamo poi potuto sonorizzare anche una sala per riunioni con due altoparlanti e con un buon risultato.

Per tutte queste realizzazioni ringrazio veramente tutti quelli che le hanno rese possibili: la ditta Belltron, Angelo Capriotti e Genna Castrenze che ha fatto da mediatore perché tutto questo si realizzasse.

Che il Signore benedica ciascuno di voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro.
Quanto a me, sono un prete diocesano di Milano, di 69 anni, di origini bergamasche. Sono in Cameroun da 17 anni, con una pausa in Italia di 5 anni, come Parroco di Capriano e Fornaci: è stato lì che ho conosciuto Genna, che ha sonorizzato le mie due chiese.
Sono attualmente in una parrocchia della cittadina di Bertoua, la cattedrale di prima, nella regione sud est del Cameroun. Ci sono 14 parrocchie in questa città e il vescovo mi ha fatto Vicario episcopale, per coordinare la pastorale d’insieme della città.  Siamo in una zona di foresta anche se la città, capitale dell’Est, con 150.000 ab. ha trovato una spazio per strutture, abbastanza moderne, anche se sempre in stile… africano.
Sono contento del mio lavoro qui in Africa che è sempre tanto e, anche se la salute, grazie a Dio, tiene, mi sento un po’ stanco.
Il mio “contratto di lavoro” dovrebbe finire fra tre anni, poi vedrò il da farsi, ma credo che il mal d’Africa mi tratterrà ancora qui.
Un po’ lontano da qui, alla periferia della capitale Yaounde, sto costruendo, con una ONG locale e con l’aiuto dall’Italia, un grande ospedale, che Angelo ha potuto vedere. E’ una grossa struttura per un servizio sanitario moderno e con attrezzature che anche nel futuro potranno essere valide. Contiamo poi anche di creare una collaborazione con medici italiani di vari ospedali e università. Purtroppo, malgrado la buona volontà di realizzare un progetto grande, bello e funzionale per gli africani che pure meritano tutto questo, i mezzi economici ci stanno mancando, per cui attualmente siamo fermi e siamo a metà dell’opera.
L’ospedale si chiama “La Provvidenza” per cui non disperiamo e crediamo che i lavoro potranno riprendere. Vi mando­ il blog che mia nipote mi ha fatto, dove potrete seguire le vicende dell’ospedale e della mia vita missionaria:www.donbrunovitari.blogspot.it.
Chiudo questa mia chiacchierata ringraziandovi ancora tutti per la vostra collaborazione.
Vi auguro ogni bene e vi saluto cordialmente.
Don Bruno, missionario in Cameroun

Per concludere facciamo i nostri in bocca a lupo a don Bruno, che opera da anni in questo contesto avverso, ma con fiducia persevera nel portare avanti il suo progetto per i camerunensi, svolgendo sia le sue mansioni di parroco, sia operandosi per la costruzione di un ospedale importante quale “La provvidenza”.

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